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Numero ? / improvisation

anno 2005 durata 60'
Giovanni Sollima   violoncello
Roberto Zappalà   danza e voce
 

Luci Roberto Zappalà
Ingegnere del suono Gaetano Leonardi
foto Gianmaria Musarra
 
un progetto compagnia zappalà danza / scenario pubblico / giovanni sollima
 
Numero ? /improvisation è un progetto che Giovanni Sollima e Roberto Zappalà hanno proposto inizialmente per Taormina Arte nel 2005 in una prima fase sviluppata sull’improvvisazione. La stima reciproca, ed un percorso che in entrambi i casi coniuga l’altissima qualità dei lavori alla continua ricerca svolta nell’ambito dei rispettivi linguaggi, sono il terreno di partenza per questo progetto che vede i due artisti siciliani insieme sulla scena per una “jam session”, durante la quale il violoncellista compositore ed il coreografo, tra l’altro coinvolgendo a sorpresa un terzo artista di volta in volta diverso, interagiscono praticando i territori del suono, del corpo, della musica, del movimento.
 
“..bizzarro, imprevedibile, gioioso, incalzante, ma originalissimo spettacolo…” Maria Terraneo Fonticoli, La Provincia di Como
 
“…Variazioni di gesti e di suoni che si amplificano nello spazio con un misto dinamico di furore espressivo e composizione immediata … Zappalà insinua la sua danza magmatica tra le pieghe di sonorità ruvide, ottenute da Sollima suonando il violoncello in piedi, portandoselo dietro di corsa nello spazio, oppure vibrando l’arco su due corde tese ai piedi da un collare intorno al collo. Gesto che per Zappalà è un tutt’uno con la voce, un gioco sillabico che si nutre della memoria di alcuni lavori di Bob Wilson, ma che si sviluppa nella performance in autonomia…” Francesca Pedroni, il Manifesto
 
“I due interpreti danno vita a un vero e proprio confronto tra la forza espressiva della musica e quella del corpo. Rincorrendosi, stuzzicandosi, intrecciandosi, ignorandosi, sostenendosi, ostacolandosi, disegnano un itinerario tortuoso e mai scontato, nel corso del quale si ha a tratti l’impressione che il violoncello di Sollima assuma sembianze (e dissonanze) umane, mentre gli armoniosi movimenti di Zappalà cercano di dare sostanza all’impalpabilità della musica….ad emergere sono frammenti (musicali, coreografici) ad altissima densità, ondate di sensazioni contrastanti che vanno ad infrangersi su spiagge che rimarranno per sempre miraggi irraggiungibili…una “magia”che ha suscitato applausi convinti da parte del pubblico presente.” Antonio Mariotti , Corriere del Ticino
 
“Due personaggi in vestito casuale corrono sulla scena, girano, si fermano, lanciano qualche esclamazione, invitano il numeroso pubblico a rispondere. Gli spettatori diventano attori e corrispondono con altre esclamazioni….Smesso l’arcaico prototipo di violone, Sollima assume un vero violoncello e ne trae note dapprima aspre e grezze poi progressivamente addolcite, temperate, mentre Zappalà traduce in movimento gestuale…Il titolo dell’azione è <Improvvisazione> e non si fatica a comprendere che è la rappresentazione di come dagli stati d’animo elementari, dalla spontaneità delle emozioni si passi, attraverso una severa pulitura sonora, alla creazione dell’arte… Lo spettacolo, che raccoglie con intelligente ampiezza antologica le più varie espressioni culturali della modernità, è stato un autentico successo: applausi prolungati, spettatori visibilmente partecipi, emozionati di contribuire alla grande creazione dell’arte nascente…” Sergio Sciacca, La Sicilia