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La Nona

20/27 maggio 2015 | Teatro Massimo Bellini, Catania
mercoledì 20 e venerdì 22 maggio, ore 20.30
giovedì 21, sabato 23, domenica 24, martedì 26 e mercoledì 27 maggio, ore 17.30
 
Compagnia Zappalà Danza
LA NONA/ dal caos, il corpo
 
3° step del progetto Transiti Humanitatis
un progetto di Nello Calabrò e Roberto Zappalà
 
musiche
Ludwig Van Beethoven, Sinfonia n°9 op.125,
nella trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt
 
coreografie e regia Roberto Zappalà
 
 
pianisti Luca Ballerini e Stefania Cafaro
controtenore Riccardo Angelo Strano
 
interpretazione e collaborazione alla costruzione
i danzatori della Compagnia Zappalà Danza:
Maud de la Purification, Filippo Domini, Alain El Sakhawi, Sonia Mingo,
Gaetano Montacasino, Gioia Maria Morisco Castelli, Marco Mantovani, Adriano Popolo Rubbio,
Fernando Roldan Ferrer, Claudia Rossi Valli, Ariane Roustan, Valeria Zampardi
 
Testi Nello Calabrò
Scene, luci e costumi Roberto Zappalà
Realizzazione scene e costumi Debora Privitera
Assistente alle coreografie Ilenia Romano
Coordinamento tecnico Sammy Torrisi
Produzione e management Maria Inguscio
Assistente di produzione Salvo Noto
 
il progetto Transiti Humanitatis è una produzione:
Compagnia Zappalà Danza / Scenario Pubblico international choreograpfic centre Sicily
in collaborazione con:
ImPulsTanz – Vienna International Dance Festival (Vienna)
Teatro Comunale di Ferrara
Teatro Garibaldi / Unione dei Teatri d’Europa (Palermo)
Teatro Massimo Bellini (Catania)
 
con il sostegno di
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Regione Siciliana Ass.to del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo
 
prima assoluta
 
 
Con La Nona, Transiti Humanitatis, il progetto della Compagnia Zappalà Danza, si arricchisce di un nuovo e importante tassello. Dopo Invenzioni a tre voci, creazione dedicata alla donna, e Oratorio per Ev”, omaggio alla figura simbolica di Eva, l’ultima sinfonia di Beethoven è la fonte d’ispirazione per il nuovo spettacolo della compagnia.
La musica utilizzata non sarà la versione originale per coro, solisti e orchestra ma la bellissima trascrizione per due pianoforti che ne ha fatto Liszt. In scena, insieme ai due pianisti Luca Ballerini e Stefania Cafaro e a dodici danzatori della compagnia, il controtenore Riccardo Angelo Strano.
È sempre a partire dal corpo e dalle sue “storie” che Zappalà propone una riflessione sull’uomo e sull’umanità; sulla sua condizione di perenne conflitto e sulle speranze di solidarietà e fratellanza universale.
 
«L’umanità in transito è un’umanità in movimento; movimento è il contrario di immobilità, di immutabilità, di idee assolute e di assenza di dubbio. Il movimento è laico, come lo spirito di Beethoven e della sua musica. E la laicità del pensiero e dei comportamenti è alla base della creazione.
L’umanità che danza nello spettacolo è un’umanità che si sviluppa da un processo di accumulazione, da un caos primordiale (come dice il compositore Sciarrino a proposito del primo movimento della sinfonia), da una pluralità di intrecci e microstorie conflittuali e “negative”, che sfociano, nella seconda parte, nella pacificazione dell’adagio e nella gioia finale del quarto movimento.
Accostarsi alla Nona di Beethoven, anche in questa versione da “camera”, è accostarsi alla Musica per eccellenza. E se la musica non può fare a meno del silenzio, il silenzio è anche il primo e ineludibile passo dell’ascolto e quindi del riconoscimento dell’altro; e il riconoscimento reciproco dell’altro è la via per la pacificazione sperata da Beethoven.
Ai tempi del compositore, con mondo e umanità, si intendeva qualcosa di meno unificante di oggi. Anche se la musica della Nona è universale, “questo bacio vada al mondo intero” dice un verso dell’inno di Schiller, il “mondo” era, più o meno, l’Europa, post congresso di Vienna, che veniva fuori dalle distruzioni delle guerre napoleoniche. Oggi il mondo è globalizzato, è se c’è una divisione planetaria, è, brutalmente, con il mondo arabo/mussulmano. La pacificazione universale alla quale aspirava Beethoven, se fosse vivo oggi, andrebbe in questa direzione.
Forse, mai come oggi, dal dopoguerra, c’è la necessità che “questo bacio vada al mondo intero”».
Roberto Zappalà
 
Era il primo concerto di musica classica che veniva ospitato in quel paese (Ghana). Duemila spettatori. E cinque o dieci che avevano studiato a Londra e avevano ascoltato qualcosa. Per la prima volta potevo parlare con persone che non avevano mai ascoltato una nota della nona sinfonia di Beethoven: dopo il concerto ho chiesto l’oro come l’avessero trovata, e uno mi ha risposto cosi: ho avuto la percezione che stesse dichiarando qualcosa di grande importanza per l’umanità. Non so trovare una migliore definizione della musica di Beethoven.
Daniel Barenboim
 
 
 
 
ORARI SPETTACOLO: mercoledì 20 e venerdì 22 maggio, ore 20.30
giovedì 21, sabato 23, domenica 24, martedì 26 e mercoledì 27 maggio, ore 17.30