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performance

workresearch

25 nov | Scenario Pubblico
12 dic  | Sala Lomax -Via Fornai 44, Catania-
 
 
 
workresearch/seeds rappresenta il momento performativo dell’edizione 2012 – 2013 di Modem, corso di perfezionamento della compagnia zappalà danza.
Il corso è rivolto a danzatori provenienti da tutta Italia e dal resto d’Europa, selezionati tramite audizione.
La sezione “workresearch” costituisce un percorso di lavoro che offre ai giovani danzatori la possibilità di sperimentare e ricercare propri linguaggi espressivi e modalità creative.
 
“workrsearch/seeds” è una serata composta da cinque diverse creazioni realizzate da alcuni allievi del corso in collaborazione con i loro colleghi in qualità di interpreti:
 
Entrance: 2 euro
 
Gaps di Judith Nagel, Marta Gàlvez, Alessandra Contarino
Five seconds di Pau Estrem Tintore
A fior di pelle di Stellario Di Blasi
Media Res di Francesca Di Tizio
Tantascosas di Luisa Memmola
 
Interpreti:
Amalia Borsellino, Alessandra Contarino, Stellario Di Blasi, Francesca Di Tizio, Flaminio Galluzzo, Marta Gàlvez, Laura Lopiano, Luisa Memmola, Judith Nagel, Michela Silvestrin, Pau Estrem Tintore, Laura Zamora, Valeria Zampardi.
 
 
 
Gaps
Coreografi/ interpreti: Judith Nagel, Marta Gálvez, Alessandra Contarino
Durata: 10 minuti
 
Perché abbiamo bisogno di ricordare? Il ricordo quando e´reale e quando e´ immaginazione? Qual’e´ l’origine di un ricordo? E dell’oblio? Cos’e´il gap fra i due?
 
Five seconds
Interpreti: Flaminio Galluzzo, Laura Lopiano, Valeria Zampardi, Pau Estrem, Michela Silvestrin, Amalia Borsellino.
Coreografia: Pau Estrem
Durata: 13 min.
 
La nostra vita e le nostre scelte, ogni incontro… suggerisce una nuova potenziale direzione. T. Tykwer-
“Five Seconds“. Un tempo apparentemente breve, ma nel quale e’ possibile perdersi, cambiare ogni cosa. Cinque secondi per sentire, cinque secondi per soffrire, cinque secondi per agire, per amare, per godere, per Scegliere.- Cosi, senza un evidente intenzione drammaturgica, l’obiettivo del lavoro e’ stato quello di trovare una comune necessità di movimento interna, ma capace e pronta a cambiare nella sua forma esterna, la quale si muove tra i concetti di afflizione-serenità-lotta. Un impulso dal centro, sessuale, che provoca una continua articolazione automatica. Rotazioni e rotazione fra i danzatori, i quali invece di assumere un ruolo ne affrontano diversi, dipendendo sempre dalla propria ”inner motion”, come diverse sono le situazioni che la vita ci propone.
(Ispirato al videoclip “five seconds” di Twin Shadow che a sua volta prende spunto dalla novella “Night of the silver sun”, scritta da George Lewis JR.) Sicuramente avrete dimenticato il contenuto di questo testo tra cinque secondi… o no ??
 
A fior di pelle
La fioritura di un corpo nell’esposizione di un’assenza.
Interpreti: Laura Zamora, Stellario Di Blasi
Coreografia: Stellario Di Blasi
Testi: Emily Dickinson
 
L’azione performativa si direziona, attraverso un ambiguo, instabile e dicotomico gioco d’incontri (yin-yang), sul dialogo, a volte sofferente, tra il dentro e il fuori di un corpo come binomio scambievole di presenza-assenza. Poiché la sofferenza, a qualsiasi livello, esprime sempre la sua stessa verità di dolore, di contorsione e d’infinita caduta in un incessante divenire, mi appare come un viaggio di sola andata nella meta del non finito. Attraverso l’esperienza del dolore non resta che un corpo che transita straziato, patetico e ferito, l’oscurità del proprio sepolcro e depone la sua irriconoscibile presenza per fluire nell’invisibile, verso l’ignoto.
Come sostiene, infatti, Jean-Luc Nancy nel suo “Noli me tangere”, libro da cui prende spunto la performance, “non mi tocco” perché non si può tastare ciò che non è presente, toccare l’intoccabile, giacché tutto questo non può essere visto se non per il tempo di sapere che bisogna lasciarlo partire. Partire quindi, verso quell’incompletezza della carne che non ha destinazione alcuna se non l’esistenza stessa. Partire nel corpo e come corpo, scivolando e scambiandosi tra il dentro e il fuori di se stessi, come il giorno e la notte, dove luce e ombra s’invertono senza toccarsi, ma si sfiorano semplicemente, e l’uno risplende a favore e dentro l’altro. Così muovendosi continuamente verso e all’interno di se stessi allora, forse, si può sperare di decostruirsi fino alla risurrezione, fino alla fioritura del corpo.
 
Coreografia : Francesca Di Tizio e Luisa Memmola
Interpreti : Francesca Di Tizio e Luisa Memmola.
Titolo : MEDIA RES // TANTAS COSAS
Durata : 10 minuti
 
 
Medias res
Un corpo si muove nello spazio alla ricerca di una fusione dei principi di equilibrio e disequilibrio.
La coreografia esplora i diversi stadi fisici di un corpo che si relaziona in modo sempre diverso alla forza di
gravità.
 
Tantas cosas
Fino a che punto corpo e mente si sbilanciano nel desiderio di ambizione?Quali sono i compromessi e i rischi che si devono correre?La ricerca esplora il comportamento di un corpo "sensibile" e di una mente relativamente fragile riguardo alla sensazione di ambizione, con l’intento di definire i limiti e le condizioni di un compromesso.
 
Thank for collaboration to Lomax