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Con Vincenzo Pirrotta
 
Musiche originali Giovanni Parrinello
 
Audio e luci Marilisa Busà
 
Regia Vincenzo Pirrotta
 
Produzione Ass. culturale Esperidio
 
Cosa spinge un uomo a vivere da solo, in condizioni umilissime, nonostante la grande ricchezza che può avere accumulato in anni di malavita? Davvero il fascino della mafia è tale da far scegliere a giovani di farne parte?
 
Nei covi dei latitanti, da Aglieri a Provenzano sono sempre stati trovati bibbie e altarini, immagini di santi, e pizzini dove si citavano passi dei vangeli, e allora mi sono chiesto come i mafiosi riescono a far convivere ordini di morte e prediche d’amore?
 
Come si può leggere il precetto di Gesù ama il tuo nemico e subito dopo essere mandanti di un omicidio?
 
La ballata delle ballate è il racconto di un uomo, di un latitante, che nel suo covo recita un rosario dove i misteri dolorosi sono quelli della passione di Cristo, e i misteri gioiosi (misteri di stato) sono quelli delle 5000 vittime di cosa nostra. In un delirio dove si incontrano misticismo e violenza vorrei creare il contrasto tra la parola di Dio che il latitante professa e la brutale parola della mafia che invece mette in pratica. Tutto senza ricorrere a immagini stereotipate, ma tentando di scrivere una pieces, una ballata, dove la poesia, la ricerca della musicalità, vorrebbero essere il filo rosso di questo canto di colpa e di “non espiazione”.