Arms that never knew me
Coreografia e regia: Charlie Brittain | Co-coreografia e performance: Milan Tomášik | Disegno del suono: Jakub Mudrák | Scenografia e costumi: Jasna Vastl | Fotografia: Andi Bančić | Produzione: KUD Cortesia in collaborazione con Scenario Pubblico/Centro di Rilevante Interesse Nazionale
Ispirato all’antica forma poetica araba “ghazal”, paragonabile al sonetto nella letteratura europea, il pezzo indaga come queste forme letterarie possano influenzare e relazionarsi con il corpo in movimento – ritmicamente, musicalmente, testualmente, emotivamente e filosoficamente. Arms that never knew me è una performance di danza solista incentrata sui temi dell'”essere”, della coscienza e della vulnerabilità. Sulla base di un intenso periodo di ricerca e sviluppo artistico, esploreremo questi concetti con e attraverso ciascuno degli elementi teatrali; danza, suono, luce, costume, scenografia, testo e drammaturgia saranno intrecciati insieme per creare un’espressione ricca e diversificata dell’euforia e della fragilità dell'”essere” umano.
Il processo mira a coltivare e sviluppare nuove modalità di approccio al movimento, creando un nuovo linguaggio del movimento basato su uno spettro di densità energetiche e sulle implicazioni estetiche che questa pratica produce. Sfrutteremo la saggezza innata del corpo per creare una profondità qualitativa, cadendo in un regno espressivo e poetico del movimento. Ci ispiriamo all’esplorazione della manifestazione dell’ultra-leggerezza e dell’incredibile densità attraverso il corpo danzante e di come questo possa risultare in una qualità elettrificata del movimento, interrogandoci su quali siano i risultati estetici ed espressivi sia dell’interprete che del pubblico. Speriamo di sviluppare un approccio al movimento che si evolva in un’entità autosufficiente e stimolante, che funzioni in modo autonomo e trasparente e che allo stesso tempo influenzi e sia influenzato dagli altri elementi del lavoro, creando una rete dinamica dai diversi mezzi di comunicazione, ognuno dei quali si sostiene, si sfida e si intreccia con l’altro.
L’opera sarà coreografata e diretta da Charlie Brittain, residente nel Regno Unito, in collaborazione con il performer e co-coreografo sloveno Milan Tomášik. L’opera sarà caratterizzata dal paesaggio sonoro e dalla composizione musicale di Jakub Mudrák, che lavorerà a stretto contatto con Tomášik e Brittain per creare una partitura originale composta da suoni e musica modulati. Jan Čief creerà un disegno luci nuovo di zecca, lavorando tra fonti di luce tradizionali e d’atmosfera e nuove tecnologie per costruire il mondo estetico dell’opera. I costumi e la scenografia, curati da Jasna Vastl, consentiranno trasformazioni teatrali sul palco e spazieranno dal poetico e raffinato al crudo e umano. Andi Bančić fornisce una concept art enigmatica e toccante che servirà da ispirazione artistica e da ancoraggio visivo alla performance stessa.
Il cielo può aspettare. Aver trovato, lo sa il cielo, un letto e un tetto così divino è sufficiente”. Mimi Khalvati – Ghazal: dopo Hafez