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don giovanni – il gioco di narciso

 In questa coreografia Mauro Astolfi conferma la sua cifra di artista ‘estremo’ che utilizza – anche parossisticamente – tutte le frequenze del corpo nel movimento puro in "reazione allo spazio", ampliando ulteriormente il suo caratteristico gusto per la contaminazione dei generi e lavorando, per la prima volta, anche sullo stimolo di un’apposita elaborazione drammaturgica curata da un librettista di eccezione come Riccardo Reim. Don Giovanni si scompone e ricompone ogni volta nelle sue varie conquiste; suscita nel sesso femminile la stessa passione (a sfondo narcisisticamente onanistico) che prova per la sua immagine riflessa nei tanti ‘specchi’ in cui si contempla con insicuro compiacimento. Il suo "catalogo" serve a fornirgli continue conferme: è schiavo della bellezza (quella muliebre, come inquietante e ambiguo riflesso della propria), nella disperata volontà di ‘possederla’, nell’affannosa insaziabilità del cieco accumulo da collezionista, nell’inconscio terrore dell’invecchiamento e del degrado del corpo ecco occhieggiare Molière e Mozart con la loro funeraria galanteria, ecco le cupezze gotiche di Hoffmann, ecco le ambiguità suggerite da Byron e portate all’estremo nell’effeminato personaggio novecentesco creato da Perez de Ayala: l’ultimo specchio di Don Giovanni – in imprevedibile consonanza con Teresa d’Avila – è la propria anima.
 
Coreografia e regia Mauro Astolfi
 
Libretto ed elaborazione drammaturgica Riccardo Reim
 
Musiche W.A.Mozart, V.Caracciolo
 
Musiche originali Luca Saldavori
 
Interpreti Maria Cossu, Alessandra Chirulli, Silvia Rizzo, Sofia Barbiero, Marianna Ombrosi, Camilla Brezzi, Gianmaria Giuliattini, Angelo Venneri, Francesco Gammino, Mario Enrico D’Angelo.
 
scenografia e costumi: Giuseppina Maurizi
 
 
 
Produzione: Spellbound dance Company/ Biennale di Venezia , con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
 
 
Creazione per la Biennale di Venezia, prima assoluta 28/29 giugno 2009, Piccolo Arsenale, Venezia
 
in collaborazione con Luciano Carratoni- Feronia Festival e Uva Grapes Catania Contemporary Dance Festival