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PERFORMANCE

oblique – appunti coreografici / chroma – ciò che resta é un quasi-nulla

INGRESSO GRATUITO
 
Simona Bertozzi (Nexus) [it]
OBLIQUE – appunti coreografici
Enrico Pitozzi [it]
CHROMA
ciò che resta é un quasi-nulla
 
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OBLIQUE – appunti coreografici
 
OBLIQUE è una stesura di orme.
Un tracciato di volumi e geometrie esposti alla pura estensione.
Che sia il passaggio di un animale sconosciuto o l’orbita di un astro solitario, che sia il gesto reiterato dell’atleta o della danza Powhiri delle donne Maori, quello che si deposita nello spazio sono i frammenti di un’interrogazione del corpo. Immagini, sfibrate, esplose, che risorgono in singulti d’azione, fraseggi incompleti, ostinazioni dinamiche, attraversamenti, piegamenti, profili, staticità. Lo spazio si ripropone come un orizzonte che è varco e soglia al contempo. 
Espulsione e ingresso delle figure. 
Dalle sue fessure si danno, obliquamente, le apparizioni.
 
di e con Simona Bertozzi

musica Francesco Giomi
luci e set spazio Antonio Rinaldi

produzione Nexus 2014

residenza Centro Mousikè Bologna

con il contributo di Regione Emilia Romagna – Settore Cultura
 
Foto marija obradovic
 
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CHROMA
ciò che resta é un quasi-nulla
 
CHROMA è un gesto del pensiero concepito per il luogo che lo ospita.
Come forma dell’abitare, l’atto di pensiero ha una sua temperatura: in accordo con le sfumature del giorno, al limite dell’impercettibile, prendere parola per rendere al pensiero il suo colore, al corpo il suo bagliore, al movimento la sua vibrazione.
CHROMA è un pensiero del corpo che si misura con le sue intensità, fratture e torsioni, con una gamma infinita di variazioni, effetti ed efferenze, maniere e modi d’essere che disegnano gradi di presenza.
CHROMA è un pensiero sul filo del giorno, una presenza che sfiora, un’entità leggera tra tutte le cose leggere, l’impressione di una figura in controluce: ciò che resta è un quasi-nulla consegnato alla soglia del finito. Ciò che resta è un’andatura del tempo.
 
Foto roberto narciso 
 
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NOTE BIOGRAFICHE
 
Simona Bertozzi
Coreografa, danzatrice e performer, vive a Bologna, dove si laurea in Dams. Dopo studi di ginnastica artistica e danza classica, approfondisce la sua formazione in danza contemporanea tra Italia, Francia, Spagna, Belgio e Inghilterra e lavora, tra gli altri, con Tòmas Aragay (Societat Doctor Alonso-Spagna) e Compagnia Virgilio Sieni. Dal 2004 è impegnata in un percorso autoriale e di ricerca coreografica. Nel 2007 vince il concorso coreografico GD’A ed è la coreografa italiana selezionata per il festival Aerowaves, The Place Theatre. Londra. Prende parte al progetto internazionale Choreoroam, sostenuto da British Council/The Place, Dansateliers/Rotterdam e Bassano Opera Festival. Con Terrestre, produzione del 2008, vince il bando Residenza Fondo Fare Anticorpi, in collaborazione con react!, Residenze Artistiche Transdisciplinari. Con il collettivo Gemelli Kessler (Simona Bertozzi, Marcello Briguglio, Celeste Taliani) vince il premio “migliore opera indipendente” al concorso Il Coreografo Elettronico 2009 con il lavoro di video danza Terrestre-movement in still life.
Presenta i suoi lavori in numerosi festival in Italia e all’estero tra cui: Aerowaves, Romaeuropa, Santarcangelo, B-Motion, Interplay, Aperto Festival, Dance Week Festival Zagreb, The Turning World London, The Point Theatre-Eastleigh, Dance a Lille, Tanec Praha Festival, Festival de là Citè Lausanne, Correios em Movimento e Danca Em Transito di Rio de Janeiro, Masdanza Gran Canaria e Masdanza Extension (Tenerife, Lanzatote…), Intradance Mosca.
Dal 2009 al 2012 realizza il progetto Homo Ludens, quattro episodi danzati sull’ontologia del gioco, in cui si avvale della presenza di numerose collaborazioni artistiche tra cui: il musicista Egle Sommacal,il Collettivo Gemelli Kessler, Lila Dance Company e The Point Theatre di Estleigh, Accademia Bizantina di Ravenna. Elogio de La Folia su musiche di Arcangelo Corelli , Atlas (duetto) e Orphans sono i progetti in fieri per il 2013-2014.
In qualità di performer collabora con Laminarie Teatro, Fortebraccio Teatro, Cristina Rizzo, Virgilio Sieni.
Dal 2004 ha condotto dei laboratori di formazione in danza contemporanea rivolti agli studenti del Dipartimento di Musica e Spettacolo (DAMS) Università degli Studi di Bologna, in collaborazione con la Prof Eugenia Casini Ropa e nel 2012 con la Prof Elena Cervellati. Nel 2013 vince il bando per le docenze esterne nell’ambito del progetto triennale di Discipline Coreutiche Tecnico-compositive indetto dall’Accademia Nazionale di Danza. Collabora con diverse riviste di arti performative, cinema e scrittura contemporanea tra cui Art’O, Rifrazioni, dal cinema all’oltre e RIVISTA.
 
 
Enrico Pitozzi
Insegna “Forme della scena multimediale” presso il DARvipem – Dipartimento delle Arti visive, performative e mediali dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna ed “Estetica delle Interfacce” alla Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. È stato visiting professor presso la Faculté des Arts de l’Université du Québec à Montréal, UQAM (Canada), visiting lecturer presso l’Université Sorbonne Nouvelle – Paris III (Francia) nel programma europeo Teaching Staff Training 2013 e direttore del corso dal titolo Corpografias presso l’Universidad International Menéndez Palayo – UIMP di Valencia, in Spagna (2014). Tiene seminari e conferenze presso diverse Istituzioni e Università in Canada, Brasile, Europa. È membro del progetto di ricerca “Performativité et effets de présence” dell’UQAM (Canada); del progetto di ricerca « Poéticas Tecnologicas » de l’Universidade Federal de Bahia (Brasile) oltre che del “MeLa research lab” dello IUAV di Venezia. È vice-caporedattore della rivista di arti performative Art’O, membro della redazione di “Culture Teatrali” e del comitato scientifico delle riviste “Antropologia e Teatro” e delle riviste brasiliane “Moringa” e “Map D2 Journal – Map and Program of Arts in Digital Dance and Performance”. Ha animato il seminario interno alla 37° Biennale del Teatro di Venezia 2005 diretta da Romeo Castellucci. Ha partecipato nel maggio 2013 – in qualità di docente – al progetto Biennale danza College della Biennale di Venezia, Settore Danza, diretto da Virgilio Sieni. Tra le pubblicazioni ricordiamo, in collaborazione con A. Sacchi, Itinera. Trajectoires de la forme Tragedia Endogonidia, Arles, Actes Sud, 2008; On presence, in « Culture Teatrali », n. 21, 2012; Corpograficos, in M. Isaacsoon e W. Lima Torres Neto (dir.), Corpo, performance, tecnologia, Porto Alegre, UFPR, dicembre 2012; De la constitution du corps de synthèse sur la scène performative: perception et technologies, in R. Bourassa, L. Poissant, (dir.), Personnage virtuel et corps performatif : effets de présence, Ste-Foy, Presses de l’Université du Québec, 2013; Topologies des corps, in J.P. Massuet, M. Grosoli (dir.), La capture de mouvement, ou le modelage de l’invisible, Rennes, Presses de l’Université de Rennes, 2014. Lavora attualmente alla monografia Sismografie della presenza. Corpo, scena, dispositivi tecnologici, Firenze, La Casa Usher, (inverno 2015); Spectra, Bologna, CLUEB, (autunno 2014) e a Bodysoundscape. Perception, movement and audiovisual in contemporary dance, in Yael Kaduri (dir.), The Oxford Handbook of Music, Sound and Image in the Fine Arts, Oxford, Oxford University Press, (gennaio 2015).