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Passi Falsi

Nello Calabrò

Passi falsi

Drammaturgia come metodo investigativo

2001/2021 – venti anni di drammaturgia per la Compagnia Zappalà Danza

“Nulla è così necessario agli uomini come il ballo…Senza il ballo, un uomo non saprebbe far nulla. Quando un uomo ha commesso uno sbaglio nella propria condotta, sia negli affari di famiglia, sia nel governo di uno stato, sia nel comando di un esercito, non si dice sempre: “Il tale ha fatto un passo falso in un certo affare”? E fare un passo falso, da cosa deriva se non dall’ignoranza del ballo?”  Molière

Sono trascorsi venti anni da quando Roberto Zappalà, dopo aver visto un mio video per uno spettacolo teatrale, mi chiedeva di girarne uno per “Mediterraneo: le antiche sponde del futuro”, il video per motivi tecnici e produttivi non poté essere realizzato e i suoi possibili contenuti si trasformarono in drammaturgia, parole e azioni. Un’impossibilità è stata alla base di una collaborazione che nel corso degli anni si è trasformata in un’amicizia, e quindi, riportando tutto ad un rapporto di lavoro, quanto di più lontano possibile da un sistema o metodo codificato.

Questo non sistema si è ormai reso naturale a tal punto che individuarne le costanti, i punti di transito, gli snodi indispensabili è quasi impossibile; come riconoscere dei punti di sutura ormai perfettamente rimarginati.

Per chiarire, prima di tutto a me stesso, questo (non)metodo di collaborazione, cercherò di tracciarne una mappa, e per farlo utilizzerò la metafora dell’investigazione e dell’indagine tipica del giallo classico e le sue moderne varianti.

Nell’arte dell’investigazione e della scoperta di un crimine è di estrema rilevanza l’abilità di riconoscere tra un certo numero di fatti presi in esame quelli di valore secondario e quelli di importanza vitale altrimenti l’energia e l’attenzione finiscono per disperdersi invece di concentrarsi su ciò che interessa veramente.”

Allo stesso modo il lavoro drammaturgico (ovviamente il mio lavoro drammaturgico per la CZD) arriva al risultato finale percorrendo piste sbagliate, autostrade perdute e strade che non portano in nessun luogo; veri e propri passi falsi, altrettanto importanti di quelli “giusti”.

Intendo raccontare il lavoro di drammaturgo, per gli spettacoli della Compagnia Zappalà Danza come un’indagine che procede dal delitto, (l’idea che genera la creazione), all’arresto del presunto colpevole, (lo spettacolo presentato al pubblico), seguendo i procedimenti tipici del genere.

Seguendo questa relazione drammaturgia/detection, la metafora dell’investigazione e dell’indagine sorregge l’impalcatura del testo che nelle sue parti prende come riferimento le procedure investigative classiche come in un manuale del detective dilettante.

Il risultato finale dell’” indagine drammaturgica”, lo spettacolo, è consegnato alla giustizia del pubblico, ma scoprire se sarà giudicato colpevole o innocente è impossibile, indecidibile e in definitiva poco interessante.

Il detective drammaturgo ha esaurito il suo compito; saranno altri a imbastire il caso e portarlo in un aula del tribunale.