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Performative Speech

STUDIO SUL FAUNO | LIGHT TOUCH | TRITTONGO

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STUDIO SUL FAUNO

Un’idea di: Roberto Zappalà e Nello Calabrò | coreografia: Roberto Zappalà | musiche: Claude Debussy – ‘Prélude à l’Après-midi d’un faune’ (per piano solo) -, Giuni Russo/Franco Battiato, The Beatles, Miklós Rózsa | interprete: Filippo Domini | una produzione: Scenario Pubblico /Compagnia Zappalà Danza Centro Nazionale di Produzione della Danza | in coproduzione con: Milanoltre Festival | con il sostegno di: MIC Ministero della Cultura e Regione Sicilia Ass.to del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo

 

Questo momento di ricerca è pensato anche per spazi alternativi e anticipa un più ampio progetto che vedrà la sua conclusione nel 2024 con la messa in scena di un unico disegno creativo che accosterà l’Apres midi d’un faune al Bolero di Ravel e al Sacre du printemps di Stravinskij

Così come il racconto del poema di Mallarmé passa dal sonno al ricordo, in un “luogo mentale” dove realtà, sogno e desiderio si confondono, allo stesso modo lo spazio dove accade la danza – il mondo interiore del fauno – è un mondo altro dove esclusione, corteggiamento e erotismo trovano il proprio spazio espressivo.

È un tappeto.                           

Stendere un tappeto, per tante popolazioni continua ad essere un gesto di notevole rilevanza simbolica e pratica. Equivale a portare il paradiso nell’inferno; 

Il tappeto separa due mondi, uno reale e un altro fatto di sogni e di desideri. Il tappeto separa e unisce al contempo la danza da quello che danza non è.

Così come la struttura musicale di Debussy, definita dallo stesso musicista “ondulante, cullante, ricca di linee curve” è come un tappeto, con una linea sinuosa che richiama le decorazioni floreali.


LIGHT TOUCH

Coreografia_Alessio Di Stefano
CZD2 – Giovane Compagnia Zappalà danza

Le paure, quelle che ci portano a vivere e a esplorare i nostri lati più oscuri, diventano necessarie per riscoprirci, per far tornare quella speciale luce di cui siamo sempre stati in possesso fin dalla nostra nascita. Luce che eleva alla saggezza e che porta al perdono e alla gratitudine.


TRITTONGO

concept e coreografia: Marco Laudani e Claudio Scalia | danzatori: Rebecca Bendinelli, Andrea Rachele Bruno, Laura Finocchiaro, Paola Fontana, Paola Tosto, Alessandra Verona, Giulia Berretta | costumi: Theama for Dance (consulenza Giuliana Bottino) | musiche: Anna Caragnano e Donato Dozzy, Matsumoto Zoku, John Cage | testo: Noemi Privitera | una produzione: Scenario Pubblico Centro Nazionale di Produzione della Danza | con il sostegno di MIC Ministero della Cultura e di Regione Siciliana Ass.to del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo

Che le parole creino mondi, universi, galassie e, talvolta, li uniscano tra loro, non è certo una scoperta. Tuttavia, in una realtà sociale così grande e sempre più complessa, occorre ricordare il potere di coesione del linguaggio. L’importanza di una regola grammaticale ci insegna il rilievo che assume il valore assoluto della vicinanza, anche in un’epoca storica in cui è raccomandabile mantenere le distanze, a scapito della forza dei legami, della trasformazione intesa come evoluzione, dello stupore e della meraviglia. Siamo completi anche da soli, come le vocali, che esistono al di là dei trittonghi. Siamo diversi quando ci incontriamo, contaminandoci, modificando il nostro suono, come le vocali. Insieme siamo di più, siamo più ricchi. Semivocali che aspirano al trittongo.