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Workshop

WORKSHOP “SPACE & INFINITO”

Arturo Cannistrà (Fondazione Nazionale della Danza / Compagnia Aterballetto)

Torna a Scenario Pubblico il progetto “Space – work and performance” promosso e guidato da Arturo Cannistrà (Fondazione Nazionale della Danza / Compagnia Aterballetto).
Quest’anno il coreografo si è ispirato all’Infinito di Leopardi, da cui il titolo dell’iniziativa Space&Infinito.

Il progetto consiste in un laboratorio coreografico gratuito della durata di tre giorni e una performance finale, restituzione del workshop ed è rivolto a un gruppo di giovani danzatori selezionati dai 14 anni in su con una formazione tecnica che spazia dal neoclassico al contemporaneo.

Per accedere al laboratorio è necessario partecipare alle audizioni che si terranno giorno 11 novembre. Ogni scuola potrà proporre un massimo di 5 allievi. Le candidature saranno accettate fino ad esaurimento posti.

Planning orari:
> 11 Novembre Audizione ore 16-17.30 gruppo A  18.00-19.30 gruppo B
> 12 Novembre Workshop ore 16-19
> 13 Novembre Workshop ore 16-19
> 14 Novembre Workshop e prove dalle 16; Performance finale ore 20:30

PER MAGGIORI INFO:
E-mail segreteria@scenariopubblico.com
Tel. 095 2503147

PER ACCEDERE ALLE SELEZIONI:

I candidati dovranno far pervenire la liberatoria (richiedere ai recapiti sopra indicati) debitamente compilata e firmata insieme al documento di riconoscimento. Se minorenni, la liberatoria dovrà essere firmata da entrambi i genitori e presentata insieme alla fotocopia delle carte di identità degli stessi e del minore.
Si prega di inviare la documentazione entro 31 ottobre 2019 scrivendo all’indirizzo di posta elettronica segreteria@scenariopubblico.com o consegnando il tutto brevi mano direttamente presso la sede di Scenario Pubblico, via Teatro Massimo 16 a Catania.

INFO SUL PROGETTO

Space&Infinito

Work and Performance
La danza e la poesia. In entrambe l’uomo di sempre, l’arcaico e il contemporaneo dialogano e si rispecchiano.
Da questo pensiero nasce l’Ispirazione per la Performance Space&Infinito su musiche di Vivaldi e autori contemporanei.
L’idea di una pièce collettiva dove la coralità diventa un viaggio verso suggestioni e  visioni ,  i singoli rappresentano la parte più intima della Poesia.

Movimenti che passano dall’udito al cuore, dal suono al senso e viceversa, e dalla mente al brivido

Da una intervista al Poeta Davide Rondoni

L’infinito non è un problema filosofico o letterario.

È innanzitutto umano, esistenziale. Lui, Leopardi, dice: “dove trova piacere l’anima aborre che sia finito.”
Se non provassimo dispiacere quando finisce una cosa che ci piace ( una vita amata, una bella esperienza, una cosa buona) non avremmo il problema dell’infinito. Che dunque riguarda e urge da dentro la nostra stessa natura umana. È un problema che identifica la nostra natura più di ogni altra identità che ci cuciamo addosso, spesso seguendo mode e pensiero dominante.
Leopardi aggiunge:  non solo la facoltà conoscitiva o quella di amare ma neanche la immaginativa è capace di concepire qualcosa di infinito, ma solo dell’indefinito e di concepire indefinitamente”.
Festeggiare l’Infinito è dunque festeggiare qualcosa che ci riguarda tutti. Che tra l’altro unisce prodigiosamente parti opposte di Italia. E che non è una “cosa” e nemmeno una “idea”.