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Vi chiederete cosa significa la grande “W” rossa con cui intitoliamo la stagione 2022/23.
“W” sta per “women”, ma è anche il segno con cui si abbrevia l’esclamazione “evviva!”.
È facile quindi, attraverso l’unione delle due parole, comprendere la mia intenzione di celebrare ancora una volta le donne. Per la seconda volta -la prima si chiamava “donna creatrice” -vogliamo dedicare alle sole coreografe questa ventunesima stagione; non solo perché molto spesso fanno fatica (fortunatamente sempre meno) a trovare spazi d’esibizione, ma soprattutto perché moltissime donne si confrontano con la danza e le sue potenzialità creative in modo innovativo, autentico, sensibile e prezioso. Nei luoghi di lavoro la presenza femminile purtroppo è ancora troppa bassa, per questo tengo a sottolineare che le donne sono le vere motrici di Scenario Pubblico. Il nostro gruppo di lavoro è infatti costituito all’80% da donne, anche in ruoli di grande responsabilità -vedi la Direzione Generale occupata da Maria Inguscio, figura assolutamente insostituibile. Mi piacerebbe citare un verso del Canto XXXIII dal “Paradiso” di Dante Alighieri: Donna, se’ tanto grande e tanto vali. Ancor di più potrei esprimere il mio pensiero in modo sintetico e inequivocabile, prendendo spunto dall’etimologia latina della parola donna – dŏmĭna «signora, padrona». Ma qui non si tratta di proclamare un presunto primato del femminile, bensì di un’intima convinzione condivisa qui a Scenario. È proprio l’operato delle donne che favorisce il confluire di idee, progetti, e soprattutto la messa in opera di pratiche virtuose, sia artistiche che organizzative.
Grazie a tutte voi.
Roberto Zappalà