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#FICFest: 8 maggio

Nel secondo giorno del #FICFest la serata è stata condivisa da: compagnia Bellanda, con L’altra stanza, e I Vespri/Giovanni Insaudo con AriK/Kira.

Ma cosa hanno suggestionato i titoli agli occhi del pubblico ancor prima di occupare i posti? Abbiamo chiesto loro cosa ne pensassero…

  • «L’altra stanza, un luogo di pace, un rifugio, un qualcosa che cerchi in caso di necessità».
  • «Un’altra opportunità dove realizzare i propri sogni, un’altra chance».
  • «AriK/Kira qualcosa di specchiato, dualistico».
  • «E’ un palindromo, una frase che letta da destra a sinistra mantiene stessa forma».

L’altra stanza è un’idea e una produzione della Compagnia Bellanda, vincitrice del bando di residenza ACASA 2022/2023.  Il sostegno di Scenario Pubblico, Centro di Rilevante Interesse nazionale per la danza, ha dato la possibilità agli interpreti e fondatori della compagnia, Giovanni Leonarduzzi e Lia Claudia Latini, di portare in scena la loro performance: una ricerca di incastri tra due metà, in principio separate da Dio, che nella vita sono alla continua e costante ricerca dell’altro.

«Salve, questo è l’inizio di un racconto che parla di coppie […] non siamo niente senza storie, vi invitiamo a credere in questa».

Queste parole, e un telo dorato-argento posizionato al centro della scena, hanno aperto la performance, destando il sospetto tra il pubblico che sotto il telo ci fosse qualcuno. La ricerca inizia con la danzatrice, in solitudine. La quiete è rotta dai movimenti repentini del telo da cui, solo alla fine, fuoriesce un corpo: l’altra metà.

I tentativi di ricongiungimento tra i due hanno avuto un carattere forte, mescolando passionalità, lotta e intesa. La centrifuga dei corpi si è conclusa quando la donna ha preso il sopravvento, trascinando il corpo inerte dell’altro, fino allo spegnersi dei riflettori.

«Dopo tante settimane di lavoro, spero che tutto vada bene, sono felice di poter presentare in prima assoluta AriK/Kira». Queste le parole di Giovanni Insaudo, fondatore de I VESPRI, coreografo, danzatore e Art Maker nato in Sicilia. Esordisce così a pochi minuti dalla prima assoluta del suo lavoro, effettuato grazie alla residenza a Scenario Pubblico, con le danzatrici Corinne Cilia e Gaia Triacca.

L’idea coreografica si è basata sulla poesia di Sylvia Plath Sono d’argento e ha visto coinvolti i due soggetti femminili diversi, complementari tra loro, il riflesso l’una dell’altra. Le protagoniste del duetto avevano addosso un particolare corsetto di gesso, simbolo di una restrizione materiale che rappresenta l’incapacità del soggetto di ammettere la realtà per come è. Ciò che viene messo in rilievo, infatti, è la verità, quella che tutti vedono ma che nessuno accetta.

Le due hanno incantato gli occhi e le orecchie degli spettatori, con incastri e movimenti dinamici e con il sussurrare della poesia della Plath, l’una all’altra, come se a parlare non fossero due entità separate, ma un unicum di corpo e anima dove la voce della coscienza è la protagonista indiscussa.

«Sono d’argento e rigoroso. Non ho preconcetti.
Quello che vedo lo ingoio all’istante
così com’è, non velato d’amore o da avversione.» S. Plath

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Da ieri sera per tutte le giornate del #FICFest sarà possibile assistere alla proiezione di #700Dante un cortometraggio di videodanza nato da un’idea di Arturo Cannistrà ed Ernesto Forni, con la partecipazione di Paola Tosto e Alessandro Pennisi.

Prodotto in collaborazione con Parmamusic Film Festival, il corto è stato ideato in occasione del settecentesimo anniversario dalla morte di Dante e con l’intento di rappresentare il viaggio immaginario di due anime perse. Entrambe decidono di liberarsi insieme dalle catene della schiavitù mentale per dirigersi verso la purificazione che le porterà a capire il vero scopo della vita.
In assonanza con il viaggio dantesco, le fasi della liberazione e i luoghi sono stati pensati ispirandosi all’inferno, al purgatorio e al paradiso. Le riprese sono state fatte in diverse località siciliane, come i crateri dell’Etna (Inferno), Punta Castelluccio Riserva del Plemmirio (Purgatorio), la Scala dei Turchi (Paradiso) che hanno reso il cortometraggio più suggestivo.

Il processo di creazione è stato strettamente connesso con i danzatori che, all’interno dei diversi luoghi, hanno potuto esprimere attraverso il movimento anche le loro idee coreografiche. Non perderlo nei prossimi giorni! Lo trovi in white box.

Il #FICFest prosegue oggi, 9 maggio, con i seguenti appuntamenti:

  • h .20.45 – T.R.I.P.O.F.O.B.I.A (perfomance della Compagnia Ivona, coreografia di Pablo Girolami, presso Scenario Pubblico);
  • h. 21.15 – Cu mangia fa muddichi (performance di Dario Rigaglia, presso Scenario Pubblico).

A domani con la prossima pagina del Blog!

Credits:
Redattore: Federica Lombardo
Reporter: Martina Giglione, Federica Lombardo
Media: Simona Puglisi, Shamira Renzi
Revisione: So
fia Bordieri

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On the second day of the #FICFest, the evening was shared by: Compagnia Bellanda, with L’altra stanza, and I Vespri/Giovanni Insaudo with “AriK/Kira”.

But what did the titles suggest to the public right before taking the seats? We asked them about their presentiments…

  • «L’altra stanza A place of peace, a shelter, something you seek in case of need».
  • «Another opportunity to make your dreams come true, another chance».
  • «AriK/Kira something mirrored, dualistic».
  • «It’s a palindrome, a sentence that when read from right to left maintains the same shape».

L’altra stanza is an idea and a production by Compagnia Bellanda, winner of the ACASA 2022/2023 residency call. The support of Scenario Pubblico, Centro di Rilevante Interesse nazionale per la danza, gave the dancers and the founders of the company, Giovanni Leonarduzzi and Lia Claudia Latini, the opportunity to stage their performance: a search for the common points between two halves, in principle separated by God, who in life are in the continuous and constant search for the ‘other.

«Hello, this is the beginning of a story about couples […] we are nothing without stories, we invite you to believe in this one».

These words, and a gold-silver sheet positioned at the center of the stage, opened the performance, giving the impression to the audience that someone was under the sheet. The stillness is broken by the sudden movements of the sheet from which, only at the end, a body emerges: the other half.

The attempts to reunite the two had a strong character, mixing passion, struggle and understanding. The fight between the bodies ended when the woman took over, dragging the static body of the other until the lights went out.

«After many weeks of work, I hope everything goes well, I’m happy to be able to present the world premiere of AriK/Kira». These are the words of Giovanni Insaudo, founder of I VESPRI, choreographer, dancer and Art Maker born in Sicily.

This way he made his debut just after the world premiere of his work, brought out thanks to the residence at Scenario Pubblico and the dancers, Corinne Cilia and Gaia Triacca.

The choreographic idea was based on Sylvia Plath’s poem Mirror and involved the two different, but yet complementary female characters, representing the reflection of each other. The protagonists of the duet were wearing a particular plaster corset, the symbol of a material restriction that represents the subject’s inability to admit reality as it is. In fact, what is highlighted is the truth, the one that everyone sees but that no one accepts.

The dancers enchanted the eyes and ears of the spectators with dynamic and compatible movement, as well as whispering one to another Plath’s poetry as if they were a unique body and soul where the voice of conscience is the undisputed protagonist.

«I am silver and rigid. I have no prejudices. What I see I swallow instantly as it is, disclosed with love or aversion». S. Plath

The #FICFest continues today, on the 9th of May with the following events:

  • h .20.45 – T.R.I.P.O.F.O.B.I.A (performance of Compagnia Ivona, choreography Pablo Girolami, in Scenario Pubblico);
  • h. 21.15 – Cu mangia fa muddichi (performance of Dario Rigaglia, in Scenario Pubblico). 

We’ll see You tomorrow with the new blog news!

Credits
Redation: Federica Lombardo
Reporter: Martina Giglione
Media: Simona Puglisi
Text revision: Sofia Bordieri
Translation: Ania K
aczmarska

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