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BE INTERNATIONAL together

Martedì 5 marzo è iniziata a Scenario Pubblico la settimana dedicata a Be International un progetto «selezionato per la seconda volta tra i vincitori della quarta edizione del bando Boarding Pass Plus del MIC che incentiva l’internazionalizzazione delle carriere dei giovani artisti e dei giovani organizzatori italiani attraverso un percorso di formazione e di esperienze da sviluppare all’estero e in Italia».

Capofila del progetto è la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano relazionata a partner nazionali (Bolzano Danza, Festival Ipercorpo, COORPI, Festival Prospettiva Danza, Scenario Pubblico) e internazionali (Festival KoresponDance, Nu Dance Festival, Art Republic, Chrysanthi Badeka, Machol Shalem, Quinzena de Dança, Centre de vidéo-danse de Bourgogne).

Il workshop intensivo svolto a Catania fino a domenica 10 marzo è stato dedicato alla video danza ed è stato tenuto da Chrysanthi Badeka, partner internazionale di Be International, nonché danzatrice, coreografa e video maker ateniese.

Attraversiamo brevemente in questo diario il “succo” di ogni giorno – con punti, immagini, citazioni – consapevoli che l’essenza di questa esperienza sia (giustamente) impossibile da trasmettere nella sua globalità.

Il primo incontro si è svolto martedì pomeriggio, durante il quale tutti i partecipanti si sono presentati attraverso la condivisione di un lavoro performativo in video, sia proprio che di altri autori.

Dalle visioni video Chrysanthi ha esordito presentando la dance on screen come

un linguaggio diverso, peculiare, che non ha a che fare con la documentazione e dunque la “semplice” ripresa di un evento performativo.

mercoledì.
La prima giornata si è aperta con un esercizio dei corpi nello spazio. L’obiettivo è stato quello di immaginare di essere ad una festa all’interno della quale gli occhi di ognuno dovevano concentrarsi per diventare come le ottiche di una camera. Dal lavoro è scaturita una scaletta dei movimenti degli occhi-camera per ognuno diversa.
Divisi in coppie, director camera operator, ognuno ha poi realizzato il proprio long shot (piano sequenza) immaginato con strumenti amatoriali.

dentro la grammatica.
Chrysanthi ha guidato il gruppo in un percorso analitico del linguaggio filmico specifico della danza dove esistono la VIDEO DANCE o SCREEN DANCE o DANCE FOR CAMERA – ovvero un prodotto audiovisivo breve – e il DANCE FILM – cioè un prodotto audiovisivo più lungo e articolato. In entrambi i casi il corpo umano e il corpo della camera dialogano tra loro – come nella contact improvisation – collaborando per la trasmissione di una storia. Quindi, la scelta della location, insieme a ogni sua possibile angolatura, risulta importante poiché sarà la camera a guidare lo sguardo degli spettatori, un po’ come è accaduto durante l’esercizio del “party”, in cui ciascuno decideva attentamente dove indirizzare il proprio sguardo.
Da esso vengono a svilupparsi una storia e una drammaturgia:

parole -> inquadrature
frase -> scena
paragrafo -> sequenza
capitolo -> macro-sequenza
libro -> film

Come guardo? Cosa? A che altezza? Da quale angolatura? A quale distanza?

Prima di creare sono molto importanti le prove corpo-camera affinché possa essere deciso un movement script consapevole. Si ritorna allora alla location che, oltre ad essere scelta, deve essere visitata, studiata e vissuta più possibile per poi essere ri-mappata in studio. Dallo script dei movimenti (corpo – corpo camera) emergeranno o dovranno essere decisi tutti gli altri elementi da sviluppare: scene, costumi, musica e tutti gli altri aspetti della post-produzione.

longline
synopsis
script
storyboard
decoupage

Per poter comunicare bene con quel linguaggio tecnico Chrysanthi ha mostrato due lavori di video danza grazie al quale è stato possibile consolidare la terminologia della grammatica filmica in inglese e, allo stesso tempo, provare a estrapolare longline e synopsis da due opere a posteriori.
Fare questi esercizi è servito a tutte e tutti a capire di più anche del proprio sguardo, tappa necessaria per chi vuole sviluppare propri progetti autoriali.

giovedì.
Dopo aver assistito alla performance Body Teaches della CZD Chrysanthi ha guidato le riprese del party del giorno prima stavolta con il gimbal. Ognuno ha ripreso la propria festa e dopo sono stati proiettati tutti i video: un esercizio dello sguardo attivo.
Alla fine della giornata, ognuno ha presentato la propria idea di progetto, con la lettura della logline e della sinossi.
Insieme poi, si è presa la decisione su quale idea realizzare.

Il progetto che ha convinto tuttə è stato quello di Alessandra Indolfi, director, quindi, del corto realizzato.

TRE GIORNI INTENSI NEL WORKSHOP INTENSIVO.

venerdì.
E’ stato svolto tutto il lavoro di pre-produzione:
lavoro coreografico in studio insieme alla director e al camera operator
scelta dei costumi
scelte del suono
composizione dei soli divisi in tre gruppi con rispettivi director, cinematographer e assistenti
sopralluogo a villa Bellini.

sabato.
giornata di riprese

domenica.
editing e presentazione del lavoro.

a sinistra Lucia Carolina De Rienzo (COORPI) a destra Chrysanthi Badeka.

IL PROGETTO
UNTIED HANDS

Torna sovente e prendimi,
palpito amato, allora torna e prendimi,
che si ridesta viva la memoria
del corpo, e antiche brame trascorrono nel sangue,
allora che le labbra ricordano, e le carni,
e nelle mani un senso tattile raccende.
Torna sovente e prendimi, la notte,
allora le labbra ricordano, e le carni…

(Torna di Konstantinos P. Cavafis)

creato da
Alessandra Indolfi
Carmine Dipace
Eros Brancaleon
Mariangela Di Santo
Melania Caggegi
Roberta Indolfi
Siria Cacco
Sofia Bordieri
Veronica Messinese
Vanessa Lisi

Special thanks to Chrysanthi Badeka, Mara Serina, Lucia Carolina De Rienzo.

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